Jumbo-Visma, Dylan Van Baarle: “Penso che ancora non ci rendiamo conto cosa significhi aver vinto tutti e tre i Grandi Giri”

Il 31enne ha fatto un bilancio del 2023, confermando alcune frizioni tra Vingegaard, Roglic e Kuss durante la Vuelta ed esaltando Van Aert "È un passo avanti a noi"

Dylan Van Baarle ha vissuto alti e bassi nella sua prima stagione con la Jumbo-Visma. Passato alla formazione giallo-nera durante la scorsa sessione di CicloMercato dopo cinque annate con la Ineos Grenadiers, il 31enne neerlandese aveva iniziato bene la sua nuova avventura conquistando subito una vittoria nella prima corsa dell’anno, la Omloop Het Nieuwsbald, ma in seguito aveva dovuto fare i conti con alcuni problemi fisici che l’avevano costretto a saltare buona parte della stagione delle classiche del Nord. Infortunatosi anche alla Parigi-Roubaix, dove era campione uscente, il classe 1992 ha poi vissuto una seconda parte di 2023 sicuramente più soddisfacente, ottenendo il successo ai campionati nazionali e partecipando come gregario ai trionfali (per la squadra) Tour de France e Vuelta a España.

La vittoria dei tre Grandi Giri è stata particolarmente significativa per Van Baarle e per la squadra: “Ad essere onesti, penso che ancora non possiamo renderci conto di cosa significhi – le parole del 31enne a RouleurEra un grande obiettivo vincerli tutti e tre all’inizio della stagione, e quando riesci anche a fare uno-due-tre sul podio finale dell’ultimo è ovviamente davvero speciale. Penso che capiremo solo tra qualche anno cosa significa veramente. Sono stato orgoglioso di vedere i ragazzi sul podio e abbiamo anche vinto la classifica generale a squadre, quindi è stato fantastico salire io stesso sul podio, dove abbiamo potuto festeggiare con il resto della squadra. È stato incredibile”.

Come già fatto dal DS Merijn Zeeman, il neerlandese ha confermato la presenza di qualche frizione tra Jonas Vingegaard, Primoz Roglic e Sepp Kuss nel corso della Vuelta, anche se il classe 1992 non aveva notato nulla fino a quando il danese non era venuto a parlare con lui: “Sentiva che c’era della frustrazione tra loro tre“, si è limitato ad ammettere Van Baarle.

Il campione nazionale dei Paesi Bassi ha poi parlato delle differenze che ha notato tra la Jumbo-Visma e la Ineos Grenadiers: “Entrambe le squadre sono alla ricerca dei marginal gains, ma un grande cambiamento alla Jumbo ha molto a che fare con la nutrizione e il food coaching. Questo mi ha davvero aiutato a fare quel passo avanti, soprattutto nei Grandi Giri, ti senti più recuperato per ogni tappa. Non ho avuto brutte giornate durante i Grandi Giri e questo ha a che fare con il rifornimento su e giù dalla bici. Penso che sia lì che ho ottenuto i maggiori guadagni quest’anno“.

Un miglioramento che ha notato soprattutto per le gare a tappe, anche perché le classiche non sono state molto fortunate per il 31enne: “È difficile parlare delle classiche perché non ho avuto modo di viverle adeguatamente con la Jumbo. Il fine settimana di apertura è stato buono, ma in seguito non ho avuto una buona esperienza. Ero deluso. Ma fortunatamente, dopo quel periodo, la stagione è stata fantastica”.

Riguardo alle classiche, Van Baarle non sente particolarmente la concorrenza con gli altri big della squadra, anzi ha voluto elogiare soprattutto Wout Van Aert: “Wout è un corridore speciale ed è un passo avanti a me in termini di capacità di seguire i big in salita. Ma ha anche bisogno di me per vincere quelle gare, e anch’io ho bisogno di lui per vincere. Ci rendiamo più forti a vicenda. E non sono solo io, abbiamo anche Christophe (Laporte, ndr) e Tiesji Benoot, quindi penso che come squadra ci rendiamo più forti a vicenda. Ma Wout è un passo avanti a noi“.

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